minestra di lenticchie
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Minestra antica di lenticchie per MTC n.53

 

Questo mese Mtc grazie a Vittoria ci porta nel mondo delle zuppe e dei minestroni.
Personalmente amo questi piatti, così come amo le vellutate, i brodi, mi danno sempre la sensazione di calore famigliare, di serate fredde in cui si rientra in casa e si mette sul fuoco una pentola di zuppa.

Per fortuna questo piatto sono riuscita a farlo prima di riazzopparmi un’altra volta, ma appena mi farà meno male il piede e riuscirò a tornare normalmente attiva cercherò di fare una seconda ricetta.

Ho chiamato questa minestra “antica” perchè ho usato quello che da noi viene chiamato il “gras pist”, ovvero lardo battuto a coltello insieme a scalogno, prezzemolo e carota tritati. Viene usato per fare i soffritti o spalmato sulla polenta arrostita, sul pane abbrustolito, sulle tigelle belle calde!
Inoltre ho aggiunto un pezzo di crosta di parmigiano reggiano come si faceva un tempo per non buttarla e poterla mangiare una volta che dopo la cottura diventava morbida.
Certo non si può dire che sia una minestra leggerissima, ma una volta ogni tanto si può fare, soprattutto perchè si può così riscoprire un piatto ormai difficile da riassaporare.

 

 

MINESTRA ANTICA DI LENTICCHIE

1 piccola carota
1 gamba di sedano
1/2 cipolla
20g di lardo pesto
1 pezzo di crosta di Parmigiano-Reggiano
180g di lenticchie secche
1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro
1 cucchiaio di olio extravergine
sale
1,5l di acqua
sale
pasta spezzata

lavare le verdure e sciacquare le lenticchie,
tagliare la cipolla, la carota e il sedano a piccoli pezzetti,
raschiare bene la crosta di Parmigiano,
in un tegame dal fondo spesso o di coccio versare l’olio e il lardo pesto e scaldarli a fiamma bassa,
quando il lardo si è sciolto unire le verdure e farle soffriggere tenendo sempre il fuoco al minimo,
quando la cipolla sarà trasparente aggiungere le lenticchie scolate, mescolarle per farle ben insaporire, unire anche la crosta del formaggio e coprire con l’acqua, aggiungere il triplo concentrato, salare e chiudere con il coperchio,
portare a bollore e cuocere per 20 minuti, se dovesse asciugarsi troppo aggiungere ancora un po’ di acqua,
a fine cottura aggiustare di sale e versare nella minestra la pasta spezzettata, cuocere il tempo indicato sulla confezione e servire con una spolverata di Parmigiano Reggiano.

 

Io ho usato della pasta mista che ho spezzato con un batticarne.
Questa è la mia proposta per l’Mtc n.53

 

PicMonkey Collage

 

15 commenti

  • alessandra

    è la seconda volta che ritorna, il gras pist, in questa gara- e se dipendesse da me, vorrei rivederlo una terza e una quarta. perchè è una delle note più distintive di una cucina felicemente grassa come è quella emiliana, che non lesina sui sapori, che non ha proprio nel DNA il “parco” e il “sobrio” che già si respira, di qua dall’Appennino. La mia genovesissima nonna Van Pelt aveva il cognome più piacentino del mondo, perchè il bisnonno veniva da lì. E la parte più sorridente, allegra, “calda” della sua famiglia, era da questo papà cosi “emiliano” che aveva preso. Purtroppo, mi mancano tutte le loro ricette: il bisnonno era morto giovanissimo e con lui erano venuti meno anche i rapporti con la sua famiglia complicati da distanze che, ai tempi, equivalevano a veri e propri viaggi. Mi è rimasta una nostalgia infinita, per quello che non c’è stato e che però ci portiamo dietro, nelle storie e nel lessico familiare che ci fa sentire un po’ a casa, ogni volta che torniamo dalle vostre parti. E mi è rimasta un’ammirazione sconfinata per la vostra cucina, unita al rimpianto di non esserci cresciuta. E’ anche per questo che ogni volta che tu ti fai interprete della tua terra, mi emoziono così tanto: esattamente come lo sono ora, di fronte ad una minestra del passato, che parla di casa come poche altre, con la pasta spezzata e la crosta di Parmigiano, a dar sapore senza sprechi, ma senza limiti.
    Grazie davvero

    • Dauly

      tu sei sempre tanto cara, e se con una ricetta riesco a trasmettere ricordi di profumi e sapori per me è già una vittoria, ma alla grande!
      e comunque io sono un’emiliana atipica, non amo troppo la nostra cucina, parlo di quella fatta di zamponi, cotechini, trippe, insomma, con me il re maiale se ne starebbe beato a grufolare in giro! Bè, magari con qualche coscia in meno, che a un buon prosciutto e culatello non dico di no!

    • Dauly

      tu sei sempre tanto cara, e se con una ricetta riesco a trasmettere ricordi di profumi e sapori per me è già una vittoria, ma alla grande!
      e comunque io sono un’emiliana atipica, non amo troppo la nostra cucina, parlo di quella fatta di zamponi, cotechini, trippe, insomma, con me il re maiale se ne starebbe beato a grufolare in giro! Bè, magari con qualche coscia in meno, che a un buon prosciutto e culatello non dico di no!
      grazie!!

  • Kika

    lenticchie, queste piccole pepite d’oro… impreziosite da un battuto di lardo nel quale tufferei le dita.
    Poi sta cosa della pasta mista rotta col batticarne me la spieghi. Ci credo che poi ti rompi tutte le ossa, usi strumenti pericolosi! Guarisci presto, che poi se vinci mi fai un bel dolcetto al triplo cioccolato! 🙂

    • Dauly

      e si, metto la pasta sul tagliere e vado di batticarne, stando attenta a non tirarmelo sulle dita! ahahahahah!!
      è noto che io NON voglio vincere l’mtc, non gufare! 😉

  • Vittoria

    Amo questa tua zuppa ricca e calda, saporita e nutriente, che esprime tutta la sapienza e tradizione della tua terra.
    Ti ringrazio di cuore di averla proposta in gara.
    spero davvero di vedere un’altra tua ricetta, vuol dire che il piede sta meglio!

  • Nora

    Il gras pist è stato un amore a prima vista (anzi: al primo assaggio) quando in Romagna ho mangiato tigelle e gras pist.
    Quindi questa minestra ha tuuuuuuuutta la mia approvazione.
    Sarà perché l’hai chiamata antica e mi ci sono riconosciuta?.
    Grande Dauly.
    Nora

  • Paola

    Non sarà leggerissimo (ed è tutto un dire, se parliamo solo diquei 20 g di lardo, che diciamocela tutta, ma che vuoi che siano), ma è tanto buona 😀

  • Raffaella

    Meravigliosamente intima e saporita la tua minestra antica. Le lenticchie – che di base sono il mio legume preferito – diventano ricche con i piccoli dettagli che hai aggiunto, come la crosta di parmigiano. Un piatto povero valorizzato in cui nulla viene sprecato!

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