Cucchiaio e Pentolone

me l’hai fatta grossa, delicata leggera ballerina….

 
 
 

te ne sei andata il giorno del mio compleanno…..

credevo non ci fosse altro strazio da aggiungere a quello che già stavo vivendo ma nel mio subconscio c’era un timore strisciante che non mi lasciava mai, e purtroppo il mio sesto senso non si è sbagliato….

te ne sei andata troppo presto mamma, avevi ancora tanti valzer da ballare, lo hai perfino sognato sul tuo letto d’ospedale, immobile tu ma non la tua mente e i tuoi sogni ancora giovani, perchè la giovinezza non è una questione anagrafica, e tu eri giovane, avevi ancora tanta voglia di goderti i tuoi viaggi, i tuoi balli, la cura verso te stessa, così precisa, elegante, mai fuori posto….

e io sempre così pragmatica, così purtroppo resa razionale dai tanti dolori della mia vita, oggi sto malissimo, soffro come non mai prima d’ora, oltre la malattia dalla quale ho cercato di proteggerti fino all’ultimo e alla quale non ero preparata, troppo vicina alla perdita lancinante di mia cognata, tua nuora, mi hai buttato addosso anche lo strazio del tuo gesto, e poi il vedertì in quel maledetto letto, e poi ancora il perderti il giorno in cui mi hai messa al mondo….

è troppo mamma, è troppo anche per me che tutti avete sempre creduto così forte, così in grado di accogliere tutti sulle mie spalle, e adesso non trovo nessuno ad accogliere me, perchè non riuscirò mai a far capire quello che provo, posso piangere fiumi di lacrime, parlare per ore dello strazio che sento dentro ma fino in fondo non riuscirò a farlo capire, nemmeno a mio fratello, anche lui tanto e tanto e tanto provato dalla vita….

cercherò con tutta me stessa di rispettare quello che tu hai voluto perchè non volevi soffrire, ma se mai ce la farò sarà solo come essere umano perchè come figlia so che non ci riuscirò, perchè dovevi ancora ballare mamma, leggera, delicata, elegante come sei sempre stata e come hai insegnato ad essere anche a me….

ciao mio piccolo e fortissimo scricciolo, spero di invecchiare come te…giovane!