brioche,  dolci,  lievitati

Lussekatter, i dolci di S.Lucia

 

avete presente quelle magnifiche bambine svedesi, tutte bionde, tutte belle, tutte con dei capelli di seta, vestite di bianco con una coroncina di candele accese in testa?
ecco, riassunta un pò alla carlona la tradizionale festa di S.Lucia svedese in cui oltre che sfilare e cantare la famosa canzone si preparano i lussekatter la cui origine pare prendere vita nei periodi bui del 1600 ed erano addirittura chiamati “occhi del diavolo”, per leggervi la storia in allegria andate su questo blog!
di queste brioche me ne ha parlato una cugina che ha amici in Svezia e che ha avuto la fortuna di essere là durante questa festa,  figuriamoci se mi lasciavo scappare l’occasione per saperne di più!
tornando in Italia non so in quali regioni si festeggia S.Lucia, da noi è la festa per eccellenza dei bambini che la notte fra il 12 e il 13 dicembre aspettano con ansia che questa Santa accompagnata da un fido asinello porti loro dolcetti e regali!
per l’occasione si lasciano sul davanzale di una finestra un bicchiere di acqua e un pezzo di pane per sfamarla e dissetarla, e naturalmente prima che i bambini si sveglino la mamma vuota il bicchiere e lascia qualche briciola per confermare che la brava Santa si è rifocillata!
come si sa S. Lucia è cieca, anzi di più, è stata martirizzata perchè la sua morte è stata causata levandole gli occhi, per cui immaginate anche quel misto di emozione e terrore che i bambini provano pensando a lei, almeno lo era per me perchè nella mia famiglia in cui le tradizioni le hanno sempre rivedute e corrette S.Lucia non arrivava durante la notte mentre io dormivo, no no, da me anticipava, forse ero la prima della lista e passava mentre ero ancora sveglia, non aveva tempo di aspettare che mi addormentassi!
così tutta la sceneggiata cominciava appena prima di cena con il mettere acqua e pane sul davanzale, quindi si cenava (io con un’emozione che mi chiudeva lo stomaco) quindi cominciava l’ansia dell’attesa, del rumore della finestra che si apriva, di ogni rumore a dire il vero, e il mio terrore di vederla, di vedere questa donna che immaginavo con due buchi neri al posto degli occhi, talmente il terrore che quando c’era il fatidico segnale (mia madre che faceva finta di avere sentito la finestra sbattere) io mi abbarbicavo in braccio a mio padre nascondendo la faccia contro la sua spalla e mi giravo solo dopo che mi assicuravano che era già andata via, da altri bambini!
allora l’ansia spariva e faceva posto alla gioia di vedere tutti quei pacchetti sparsi sul letto e sul pavimento!
ma paura a parte per me è sempre stata una bella festa, tanto che l’ho proseguita anche per mio figlio e mio marito ormai più che adulti ripetendo sempre la solita medesima sceneggiata!
loro sono sempre stati al gioco, anzi, credo guardassero con molta tenerezza questo mio voler proseguire un’emozione bambina!

 

 

tornando a questi dolci devo dire che ho seguito una ricetta svedese che ho google-tradotto e adattato le dosi alle mie esigue esigenze!
credo che come tutte le ricette tradizionali anche per questa ogni famiglia avrà la propria, il filo conduttore comunque resta l’uso dello zafferano che io in verità ho messo in quantità minima perchè nei dolci non mi fa impazzire!
l’impasto è sofficissimo, e voglio rifarlo sostituendo la spezia con l’anice, dovrebbe uscirne una bontà!

LUSSEKATTER:

350g di farina00
2g di lievito di birra secco
30g di burro
1 tazza di latte
80g di zucchero
40g di philadelphia
1 uovo
un pizzico di zafferano
un pizzico di sale
uvetta

in un pentolino scaldare il latte con lo zafferano e il burro, lasciare intiepidire ed unire il lievito mescolando per farlo sciogliere,
unire lo zucchero, il philadelphia e il sale,
sbattere l’uovo e versarne metà nel composto,
mettere metà della farina nel boccale dell’impastatrice e versarvi il composto di latte cominciando ad impastare,
aggiungere la farina un pò per volta fino ad ottenere un impasto non appiccicoso e che si stacca dalle pareti del boccale, coprire e lasciare lievitare 30 minuti (a me ne sono serviti di più, circa un’ora)
trasferire la pasta su un tagliere, reimpastarla velocemente e tagliare dei pezzi di circa 70g ,
formare dei cordoncini e arrotolarli dando una forma di S al contrario arricciando bene le estremità nelle quali mettere un paio di chicchi di uvetta premendo bene,
trasferire i lussekatter sulla teglia coperta con carta forno e farli lievitare ancora 30,
spennellarli col mezzo uovo rimasto allungato con un pò di latte e cuocerli a 200°c per 10-15 minuti a seconda dei vostri forni.

 

5 commenti

  • franca

    devo essere buonissimi, da noi invece per santa Lucia non si consumano cibi a base di farina, ma molto riso ,cucinato nei modi più svariati ,dal salato al dolce e poi si usa anche tanta farina di ceci per alcune preparazioni.
    ciao

  • Renza

    Non ho mai festeggiato santa Lucia, non ne abbiamo la taidizione dalle mie parti ma una tua stupenda brioche me la mangerei volentieri!! Buona settimana!

  • Forno Star

    È incredibile come, pur abitando nello stesso paese, abbiamo tradizioni totalmente diverse.
    A Santa Lucia non ci sono regali, ma il regalo è quello di mangiare arancine e cuccia che si fa col grano e a Palermo si condisce con la ricotta, insomma bontà nostrane che a tutti i bambini, e non solo, piacciono.
    Però, mi hai fatto venire una grande curiosità con questi dolci!

  • IsabelC.

    Mi è piaciuto leggere di come hai vissuto la notte di S. Lucia e come lo festeggi ancora oggi! E perchè no? Sai che mi hai fatto ricordare che devo ancora impacchettare i regalini per i miei bimbi…eh, sono un pò in ritardo!!!!!
    Amo molto i panini dolci lievitati come questi!

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